00 21/07/2009 14:28
UN UNICO ADDIO. I funerali di Cristian e Giulia verranno celebrati alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di San Massimo. Il fratello: «Dovevo accompagnarla all'altare il giorno del suo matrimonio. Non potrò più farlo, ma le sarò accanto nel suo ultimo viaggio con Cristian».

Il suo desiderio era quello di poter stringere il braccio di Giulia mentre la accompagnava all'altare, emozionata ma sorridente, dove ad attenderla ci sarebbe stato Cristian, l'amore della sua vita.
Invece, il sogno di Emanuele, il fratello di Giulia Cordioli, si è infranto lo scorso venerdì notte a Parona. Lo scooter 125 guidato dal Cristian Titoni, 19 anni, è uscito di strada e i due sono stati sbalzati a terra. Il ragazzo è morto sul colpo, la giovane poco dopo, durante la corsa all'ospedale di borgo Trento. «Dovevo essere io a portare mia sorella all'altare, nel giorno del suo matrimonio. Eravamo già d'accordo. Questo non lo potrò più fare ma sarò comunque io ad accompagnarla nel suo ultimo viaggio, in chiesa, a fianco del suo Cristian. Lo sposo sta aspettando la sua sposa, e lei arriverà con me», spiega il fratello maggiore, 22 anni. I funerali dei due fidanzati verranno celebrati in un'unica funzione, giovedì pomeriggio alle 15.30 nella parrocchia di San Massimo. Insieme in chiesa, le due famiglie avrebbero dovuto riunirsi per il matrimonio di Giulia e Cristian, fra qualche anno, appena la giovane età dei ragazzi glielo avrebbe consentito. E invece in pochi secondi, questo felice progetto è stato spazzato via per sempre.
Ma per ricordare e celebrare l'amore tra i due, i genitori hanno deposto sul luogo dell'incidente due mazzi di fiori, scelti dalle madri; uno di girasoli, l'altro di roselline gialle e rosse, confezionati insieme e uniti con del velo bianco, come un bouquet nuziale. Sopra, il biglietto con le firme dei genitori e dei fratelli con un cuoricino e la scritta «Vi amiamo». Sul luogo dell'impatto, Pierangela e Mauro Cordioli, i genitori di Giulia, con Emanuele, sono tornati ieri mattina insieme a Cristina e Marco Titoni, i genitori di Cristian e il fratellino Michael di 12 anni. Con i volti tirati dal dolore e dall'angoscia hanno deposto quel mazzo di fiori e letto i numerosi biglietti d'affetto, guardato le foto e i fiori che molti giovani e amici hanno deposto attorno e sul palo del lampione di largo Stazione Vecchia. Papà Mauro non trovava il coraggio di attraversare la strada, non riusciva a percorrere quei pochi metri che lo separavano dal luogo dove la sua piccola è stata balzata dallo scooter ed è caduta a terra. Ha trovato la forza solo stringendosi al braccio del figlio Emanuele. «Tutti quei fiori e quei biglietti mi hanno commossa. Sono stati la dimostrazione che la dolcezza, la gentilezza e la bellezza di Giulia sono ricordate oltre che da noi familiari anche da tutti i suoi amici e dalle persone che conoscevano sia lei che Cristian. Avrei voluto portarli tutti con me, qui a casa, come ricordo. Invece ho capito che è giusto che rimangano dove sono, almeno per qualche giorno ancora», racconta mamma Pierangela. A casa di Giulia, ieri pomeriggio, c'era nonna Anna, un amico di Giulia è don Elio Aloisi, il parroco di San Massimo, che aveva fatto visita ai genitori di Giulia e di Cristian anche l'altra sera. «Un'unica visita, dato che a casa Cordioli c'erano anche la mamma e il papà di Cristian», ha commentato don Aloisi. «In momenti come questo le parole non bastano. È con la presenza e la vicinanza che si deve cercare di alleviare, almeno in parte, l'immenso dolore di queste due famiglie». La notte dell'incidente, il parroco era in campeggio con un gruppo di bimbi della parrocchia, vicino a Pergine.
Ma la tragica notizia li ha raggiunti quasi subito, sconvolgendo gli animatori del gruppo, molti dei quali amici dei due ragazzi. «Abbiamo parlato a lungo e pregato insieme. A loro è stato dedicato un momento di riflessione e preghiera anche durante la messa domenicale celebrata in campeggio», ha aggiunto don Aloisi.

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