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LA CITTÀ CHE CAMBIA. Costretto alla chiusura dai costi di gestione e dalla crisi dei consumi uno dei negozi storici, aperto dagli anni '30. Ancora uno o due mesi di attività, poi serrande abbassate. Anche per la concorrenza di Feltrinelli

È un altro frammento del cuore della città che se ne va, inghiottito da logiche di mercato e dal dio denaro. La libreria Ghelfi&Barbato, la storica bottega all'angolo tra via Mazzini e via Scala, chiude. Ancora non si sa quando abbasserà per l'ultima volte le serrande ma la decisione è stata presa e ora saranno solo questioni legate alla logistica e alla burocrazia a decretare i tempi. «Questione di un mese, forse due», ipotizza Mirella Grosso, che ha rilevato l'attività 32 anni fa, nel 1980. E che negli ultimi 30 anni è diventata, insieme al figlio Stefano, l'anima di questa libreria storica che ha rifornito di libri molti dei veronesi che hanno ormai tagliato il traguardo degli 80, quindi già negli anni '30. A decretare la fine di Ghelfi&Barbato una serie di concause, spiegano. «Ci troviamo nella via della moda, i costi di gestione sono altissimi e la crisi ha frenato bruscamente il giro di lavoro: non si riesce più a far fronte alle spese», spiega Stefano. E a dare il colpo di grazia all'attività è stata, con tutta probabilità, l'apertura a pochi metri di distanza di un colosso del settore come Feltrinelli. «Sì, ovviamente ha contribuito anche questo. Poco prima che aprisse la libreria infatti ero andato in Comune a chiedere se fosse possibile aprire un esercizio commerciale uguale a così poca distanza o se ci fossero dei vincoli. La risposta è stata che a Verona non esiste un piano commerciale del genere e che quindi non c'erano restrizioni o divieti», prosegue Stafano. «La situazione era comunque ormai compromessa. La verità è che la richiesta è quella che è e con tre grosse catene di librerie in centro storico, la concorrenza è diventata insostenibile». A Ghelfi&Barbato sono ancora sotto choc, gli sguardi tristi e disorientati. «È un enorme dispiacere. Abbiamo fatto tutti molti sacrifici, fisici e finanziari: tutto il possibile per riuscire a tirare avanti. La proprietà dello stabile ci ha aiutati per anni ma ora ha ritenuto opportuno invertire questa tendenza e quindi non ci resta che prendere atto che i conti non possono più tornare», spiega Mirella. L'insegna e le particolari vetrine della libreria, sempre la stessa dagli anni '30, rappresentano un punto di riferimento per via Mazzini. Ma ancora per poco. Con tutta probabilità verranno presto smantellate se alla libreria subentrerà, dato praticamente certo, un'altra attività commerciale. E ora i veronesi già si interrogano su quale sarà la prossima destinazione di questi spazi che per quasi un secolo hanno offerto sapere e quella particolare magia che solo le pagine di un libro sanno racchiudere. Se saranno scarpe, borsette, intimo, è presto per dirlo.

I.N.

www.larena.it

È stata la prima libreria che ha esposto Slam 2000 (potete vederlo nella sezione "Foto" della fan page su Facebook), bei momenti durante i ritrovi "slammici" (e non solo) davanti alle vetrine... RIP, ci mancherai. [SM=x572626]