00 01/08/2009 12:09
Fidanzatini morti, i vigili fanno i test in moto

PARONA. Obiettivo delle prove è verificare se e in quali punti la conformazione a «S» della strada nasconda insidie

Gli agenti della municipale hanno ripercorso in scooter a diverse velocità la strettoia di Largo Stazione Vecchia


Un test per tentare di chiarire le cause della tragedia. C'era anche il comandante della polizia municipale, Luigi Altamura, l'altra notte con un gruppo di agenti, a Parona, in Largo Stazione Vecchia, dove due settimane fa hanno perso la vita i fidanzatini di San Massimo, Cristian Titoni, 19 anni, e Giulia Cordioli, 16. Lo scopo dei test era di verificare se davvero, e in quali punti, la conformazione a «S» di questa strada nasconda eventuali insidie, soprattutto quando è buio. La polizia municipale ha messo in pratica una tecnica nuova, che ha richiesto il blocco del traffico in entrambi i sensi di marcia per un'ora, dalle 22 e alle 23.
In due sullo scooter, proprio come Cristian e Giulia quella maledetta notte, i vigili hanno percorso la tratta dell'incidente, in direzione Verona, lungo la curva all'altezza di Foto Carlo.
E hanno ripetuto l'esperimento diverse volte, a diverse velocità, spostando il mezzo in vari punti della carreggiata, prima all'interno, poi sempre più verso la linea esterna, così da simulare la possibile traiettoria coperta dai giovani prima di uscire di strada.
Nel frattempo, altri operatori filmavano il tutto con le telecamere: questo materiale, studiato attentamente fotogramma per fotogramma, forse darà una risposta al perché Cristian abbia improvvisamente perso il controllo della sua moto, andando a sbattere, insieme a Giulia, contro il pilone dell'attraversamento pedonale. In ogni caso, la ricostruzione servirà per aggiungere tasselli al quadro parziale ottenuto con le deposizioni dei testimoni oculari.
E in base ai risultati, le istituzioni potrebbero decidere di modificare la strada.
Dopo aver effettuato le prove, i poliziotti hanno riaperto la circolazione e sono saliti sul proprio furgone, fermo nel vicino parcheggio, per effettuare una prima elaborazione dei dati su un computer portatile
«Siamo autorizzati a fare rapporto solo all'autorità giudiziaria», ribadisce il comandante Luigi Altamura, spiegando del resto che «è prematuro fornire spiegazioni sull'accaduto. Alcune cose sono già chiare, altre ancora no. Occorre approfondire le indagini prima di diffondere notizie».
Alcuni residenti hanno assistito alle operazioni dal marciapiede oppure affacciati ai balconi delle proprie abitazioni.
La rabbia di non essere stati ascoltati in tempo circa la pericolosità di questa strada, con la quale convivono ogni giorno, sta lasciando un po' di spazio alla speranza che, finalmente, le istituzioni si muovano per mettere fine a questa serie di drammi.
«Forse non conosceremo mai la vera causa per cui sono morti quei due poveri ragazzi, come altre persone prima di loro», dicono gli abitanti, «ma almeno verranno scongiurati altri incidenti».

Lorenza Costantino

www.larena.it



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