Per rispondere premetto una cosa importante: Slam inteso come movimento cestistico non ha mai avuto rapporti stretti né con i GUAI né con gli Underground, anzi, dubito che loro sappiano della nostra esistenza visto che ci siamo fatti conoscere bene solo dal 2002 in poi grazie a internet.
In ogni caso, sempre in incognito, ho avuto dei colloqui qua e là con membri dei vari gruppi di cui purtroppo non ho mai saputo la loro collocazione "gerarchica" nella tifoseria.
Mi dispiace dirlo ma i veronesi non hanno proprio il concetto di coesione: sono tutti "teste pensanti" e non fanno gruppo.
Negli stessi GUAI, anno del Signore 1999, non c'era nemmeno un accordo su Iuzzolino: c'era chi lo idolatrava e chi cantava: "Iuzzolino... teron! Ta ta ta ta!", per non parlare della scissione GUAI-Underground per una ragazza (la fonte è un iscritto di questo forum, francamente non so dov'è il topic).
Un'altra cosa negativa che devo segnalare è l'insofferenza verso tutto ciò che era Fadini e Vicenzi: e chi si è intascato i soldi di Galanda, e chi non ha preso il pivot per vincere il campionato ai tempi di Bonora e Williams, e chi va a fare gli intrallazzi in Lega e bla bla bla... OK ragazzi... criticate pure... ma magari un bel giorno ci si trova senza grande basket e la situazione va avanti per sei anni.
Non dico che la curva dovrebbe essere fatta da soldatini agli ordini di Vicenzi, però dovrebbe essere composta da persone che conoscono il basket, non solo minore ma anche italiano e internazionale.
Perché visti i tempi avere una buona squadra in LegAdue è già un miracolo... "fenomeni" come Avellino non sono miracoli, sono suicidi economici.
Un frammento d'eternità può alterare il corso del tempo. Chiunque può farlo se gli viene concessa una seconda possibilità. Si tratta solo di sfruttarla in maniera diversa dalla prima. Così stiamo ancora cercando qualcuno che pensi al posto nostro. Ora più che mai, perché lo scopo è capire se è meglio il punto di partenza o il punto di arrivo. Forse basterebbe collocare il frammento d'eternità in un tempo che non gli appartiene. Questo è quello che fa Slam.
(Lolly, Slam n° 33, 1999)