Gli Harlem Globetrotter a Verona

Da quel poco che ho visto è stato organizzato bene.
Il problema è che l'hanno presentato maluccio sui media e le partite erano poco appetibili.

Ragazzi quello che sto per dire è in generale, OK?
Magari io la penso diversamente: mi riferisco ai più.
Quindi non prendetevela.
Secondo me è stato fatto solo un errore: si dava per scontato che la serie A avesse attrattiva, ma magari non manca la serie A, quanto la Scaligera, discorso già detto.
Non credo che un tifoso helladino tiferebbe in C2 (il corrispondente calcistico della nostra B2) l'Hulles Verona: in C1 ci vanno in 10000 a ogni partita perché per loro è sempre l'Hellas.
Come l'Hellas è uno stile di vita per molti lo è anche la Scaligera, e se non è uno stile di vita è un qualcosa che porta reminiscenze di vittorie e di felicità, quindi no Scaligera no party.
Continuo comunque a voler spezzare una lancia nei confronti degli organizzatori: alla fine la manifestazione non è andata affatto male e per testimoniarlo ho fatto anche una foto durante la prima partita (in cui c'era meno gente rispetto alle altre).

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Presentata a Palazzo Barbieri la tappa veronese dell'Italian Tour 2008

E' stata presentata oggi a Palazzo Barbieri la seconda tappa dell'Italian Tour 2008 degli Harlem Globetrotters. Il tour italiano prevede otto spettacoli in otto giorni, in otto città diverse (dal 5 al 12 maggio): la tappa veronese è stata fissata per martedì 6 maggio alle ore 21 al PalaOlimpia.

L'Assessore allo Sport Federico Sboarina si è dichiarato entusiasta dell'opportunità che avranno i cittadini veronesi di vedere dal vivo una squadra diventata ormai leggenda: "La città di Verona è lieta di ospitare l'evento Harlem Globetrotters, e si augura che questo spettacolo unico ed irripetibile nel breve periodo, possa portare al palasport il maggior numero di spettatori. Sono convinto - ha concluso l'assessore - che questi eventi siano vitali sis per gli sportivi praticanti che non, in quanto riaccendono la passione per lo sport in generale".

Alla presentazione sono intervenuti anche due giocotori veronesi del (recente) passato: Sandro Boni e Giampaolo Zamberlan, l'allenatore della Pakelo San Bonifacio Francesco Piscitelli e il giocatore della Banca Popolare Ousmane Gueye. Zamberlan ha ricordato: "Quando ero a Biella ho giocato in squadra con Joseph Blair che, prima di venire in Europa, ha militato negli Harlem Globetrotters. Mi ha sempre parlato in maniera entusiastica di questa sua esperienza e speriamo che l'arrivo a Verona di questi straordinari giocaatori sia da stimolo per riportare la grande pallacanestro a Verona".

Franz Pinotti, capo ufficio stampa dei leggendari Harlem Globettrotters ha poi "snocciolato" i numeri: gli Harlem si sono esibiti in 118 paesi, hanno fatto 55 volte il giro intorno al mondo, hanno vinto più di 21000 partite e hanno assistito ai loro spettacoli 123 milioni di spettatori. Sono la seconda potenza economica negli Stati Uniti e sono nati nel 1926, ben vent'anni prima dell'NBA. "Gli Harlem coniugano parte tecnica e atletica di altissimo livello - ha sottolineato Pintotti - è uno spettacolo di due ore in cui lo sport è divertimento, una bellissima magia che permette a tutti gli spettatori di tornare bambini grazie al linguaggio del corpo di questi fantastici giocatori".

La giornata veronese degli Harlem prevede il pranzo al ristorante Pepperone di San Giovanni Lupatoto e il pomeriggio al Centro Commerciale "La Grande Mela" dove, dalle ore 18, incontreranno i bambini e i giovani delle società sportive veronesi. Si esibiranno in un "playground" allestito dalla Grande Mela che alla fine regalerà i canestri e i tabelloni all'associazione Amici del Basket. Questi canestri saranno destinati alla Palestina (dove gli Amici del Basket hanno avviato un progetto) non prima di essere utilizzati nella finale del torneo "Quartieri e Playground a canestro" del prossimo giugno.

Andrea Etrari

www.ciof.it

Il fermento che Verona sta vivendo per il basket sembra aver superato i confini oceanici, se è vero che gli Harlem Globetrotters hanno scelto la città scaligera, una delle otto tappe italiane, fra le piazze che stanno dimostrando il miglior fervore per la palla a spicchi. Il 6 maggio saranno al Palasport (ore 21), tappa che segue quella di Trieste e precede quelle di Cremona, Milano, Torino, Cantù e poi Cagliari e Sassari, per trasformare lo sport in show, nel grande contenitore che da tempo chiede il meglio. «Gli Harlem proporranno, a stretto contatto con il pubblico e senza transenne, due ore di puro spettacolo, nel quale il messaggio atletico-cestistico sia quasi tangibile - ha spiegato Franz Pinotti, responsabile per l’Italia dei “giramondo” - Due anni fa, la loro presenza ha portato bene alle piazze ospitanti che vissero i play-off: non un fatto casuale, Verona in B2 si è già conquistata la lotta per la promozione, ma l’aver saputo interpretare con anticipo l’entusiasmo del pubblico».
Partire da un fondamentale, per costruire il gesto atletico, è questa la filosofia cestistica degli Harlem che in America hanno lo stesso seguito dell’Nba, ma rispetto ai loro «colleghi» preferiscono lo spettacolo fine a se stesso, privo di competizione agonistica per meglio divertire il pubblico, uscendo dal campo sempre vincenti.
«In passato molti cestisti americani si sono divisi fra il campionato professionistico e i “Globe”, due nomi su tutti Wilt Chamberlain e Magic Johnson - sottolinea Pinotti -. Due mondi oggi separati dal diverso modo di pensare al basket, dove ci sono gli Harlem tutti tornano bambini».
Oltre 20 mila partite giocate, 100 nazioni visitate, gli Harlem nati nel ’26, l’Nba ha visto la luce vent’anni dopo, sono stati gli ispiratori di molti futuri cestisti, come Dino Meneghin che quando li vide a Varese nei primi anni ’60, ne fu rapito. Applauditi nel 2000 anche da Giovanni Paolo II, nominato Globetrotters onorario, i funamboli del pallone passarono due volte anche da Verona, al vecchio stadio Bentegodi negli anni ’60 e al palasport nell’86.
«Per chi ama il basket, è difficile non aver mai visto gli Harlem, almeno alla tivù - ha detto l’ex pivot della Scaligera Sandro Boni - Anche per noi che abbiamo giocato nella massima categoria italiana, è uno spettacolo che lascia a bocca aperta». «Quando giocavo a Biella avevo in squadra Joseph Blair che prima di venire da noi, non avendo trovato posto nell’Nba, aveva passato un anno con i “Globe” . Quello che faceva in allenamento era stupefacente» ha raccontato Giampaolo Zamberlan. «Rappresentano lo specchio bambinesco dello sport, l’entusiasmo che cattura soprattutto i piccoli, come vedo nelle nostre partite» ha sostenuto Ousmane Gueye, ala della Banca Popolare. «Degli Harlem hanno fatto parte anche alcune atlete, potrebbe essere un segnale per il rilancio del basket femminile» ha sostenuto Francesco Piscitelli, coach della Pakelo. «Un evento importante per la nostra città - ha detto l’assessore allo sport di Verona Federico Sboarina -. L’amministrazione sta sostenendo una serie di iniziativa a favore del basket, uno sport molto amato dai veronesi e che vedrà scendere in campo, dopo gli Harlem, la nazionale italiana; senza dimenticare di alimentare le nostre radici, come il torneo nei quartieri che verrà riproposto quest’estate, con la finale in una piazza della città».
Prima di scendere al Palasport gli Harlem saranno ospiti della Grande Mela alle 18, dove intratterranno i piccoli atleti delle società veronesi. I biglietti per lo spettacolo sono in vendita agli indirizzi www.ticketweb.it e www.tichetone.it : ridotti a 15 euro, tribune dai 21 ai 32 euro.

www.larena.it

Credo che il secondo link sia sbagliato...

www.ticketone.it

retto per poco più di un'ora...meno male che il basket io lo amo già!!!!!

Com'era? Sapevo che il palazzetto era pieno ma nessuno di noi c'è andato a parte bek credo.

palasport discretamente pieno...spettacolo degno del mondo circense e particolarmente indirizzato ai giovanissimi...qualche sprazzo, troppo poco, di fisicità esplosiva e tanta evidente recitazione...non so bene che parentela avesse con il basket quanto visto ieri sera!! è evidente la mia delusione...

ehm il momento più interessante della serata è stato quello delle quattro parole scambiate con Soave e Gueye... per il resto serata discreta ma con il basket non azzeccava assolutamente nulla.. diciamo che è stato un cabaret simpatico e una serata diversa... non vi dico la delusione di chi aveva visto i "veri" Harlem con partite "vere" giocate a velocità pazzesca e numeri di alta classe fatti con naturalezza... si vede che son passati quasi 40 anni da l ultima volta che li aveva visti...

Nell’immediato dopoguerra hanno avuto il grande merito di portare ovunque il loro messaggio di felicità e di basket stellare. A oltre 80 anni di distanza dalla fondazione, gli Harlem Globetrotters (su intuizione di Saperstein) perpetuano il loro mito, riempiono (non del tutto a Verona) i palazzetti, divertono i bambini, regalano un paio d’ore di buon umore. Col trascorrere del tempo, accentuano il lato comico e giocoso della loro prestazione, magari con ripetizioni di troppo e a scapito del gioco che pure sanno offrire con gesti tecnici da spellarsi le mani dagli applausi. Chi è cresciuto nel mito di Wilt Chamberlain, Lemon e Tatum o ha visto, nei primi anni Sessanta, gli Harlem in un vecchio Bentegodi già in fase di demolizione, ed è appassionato di pallacanestro può rimpiangere quegli anni, ma è indubbio che solo l’assoluta qualità tecnica possa continuare a permettere agli Harlem numeri eccezionali.
Questi apostoli della disciplina dei canestri continuano a interpretare con allegria e gioia questo sport e rimangono testimoni della sua bellezza e del suo fascino. Gli Harlem diventano giocolieri del basket, quasi fenomeni da circo, inseriscono nel loro spettacolo gag e scherzi, ma coinvolgono i 3.500 del PalaOlimpia, li fanno cantare sulle note di Ymca, chiamano ragazzini a contribuire ai "numeri", poi fanno canestro con la nuca, infilano la testa nell’anello per difendere, rubano palla all’arbitro (l’unico al mondo ad obbedire ai giocatori), fanno perfetti passaggi all’indietro a occhi chiusi, palleggiano pancia a terra, "dribblano" un nugolo di ragazzini all’inseguimento della palla, volano a canestro staccando dall’arco dei 6.25 metri, si passano la palla con la testa, schiacciano all’indietro, infilano palle in alley hoop con "mezzo" giocatore oltre il canestro e, alla fine, tra stelle filanti bianco e azzurre che escono dai canestri, si soffermano con la gente, firmano autografi «perché è allora che senti la gioia che hai dato». Lo dice Paul Gaffney, 40 anni, autentico Showtime: è lui che muove tutto, conosce i tempi della battuta, sa strappare il sorriso, dà inizio ai caroselli con passaggi ad alta velocità che stordiscono la squadra allenatrice (che bravamente entrano nella parte per il 64-56 finale). E con lui, Airport Greenup, Blenda Rodriguez, General Grant, Lefty Williams, Flight Time Lang, Slick Willie Shaw, Sweet Pea Shine, Hi Rise Brown e Tank Mathews perpetuano l’antico motto dei Globetrotters: "I neri di Harlem fanno con la palla tutto, tranne che mangiarla".

Renzo Puliero

www.larena.it

Qualcuno ha schiacciato dai 6 e 25?

no!!! guarda ho visto dei bei dunk ma.. quello di Gueye contro Cremona poteva starci tranqui nelle "imprese" di ieri sera!!!

Buon pomeriggio a tutti, ieri sera ho accompagnato anche io il mio figliolo piccino al Palaolimpia.
Concordo con tutti gli interventi di chi c'era, però, attenzione: immaginate di non essere veronesi e di aprire per curiosità il presente topic. Credo che la prima impressione sarebbe di aver trovato i soliti criticatutto e tutti.
Mi dispiace per chi ha pagato il biglietto e pensava di vedere qualcosa di diverso però l'assalto agli autografi e al merchandise testimoniano che per molta gente che era nel palazzo ieri sera è stato un bello spettacolo.

Buena vida a todos.

p.s. tra gli altri è stato bello vedere Massimo Rizzo fare la fila con i ragazzini e le famiglie per avere l'autografo "Showtime"

Rizzo che, tra le altre, è mio parente di quindicesimo grado...

Sì insomma un pò di sano umorismo.

Sì, umorismo e spettacolo... non ci si poteva aspettare di più Iuzzo.
Gli Harlem sono importanti anche da un punto di vista storico... altri sport non hanno questo tipo di squadra-propaganda.

...ma io me li ricordo lustri fa...partite tirate, avversari che nonb ci stavano a perdere e qualche volta vincevano...grandi giocate cercando sempre lo spettacolo e condito con gags non eccessive e insistenti...i tempi son cambiati...

Ne ho parlato al telefono con Iuzzo qualche giorno fa.
All'incirca nel 1998 la Mediaset trasmise una partita degli Harlem a Milano e in effetti si vedeva qualcosa in più, tanto che la trasmissione ebbe molto successo.
Al di là del tiro dietro la schiena da centrocampo e delle partite combattute, per paradosso i fondamentali e i trick erano più puliti e meno "pastrocchiati".
Intendiamoci, nessuno vuole criticare un'"istituzione" come gli Harlem, però ci si aspettava qualcosa in più, soprattutto per quello che si vede nei video... si palleggiavano sulle gambe...

diridelly, 09/05/2008 18.57:

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...ma io me li ricordo lustri fa...partite tirate, avversari che nonb ci stavano a perdere e qualche volta vincevano...grandi giocate cercando sempre lo spettacolo e condito con gags non eccessive e insistenti...i tempi son cambiati...

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Veramente è dagli anni 80 che la mettono anche coi piedi.

Iuzzolino, 09/05/2008 23.39:

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Veramente è dagli anni 80 che la mettono anche coi piedi.

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Iuzzo, vista la mia venerabile età mi riferivo agli anni 70...Palalido di Milano...dove due giorni prima assistei ad un concerto degli Who con ancora Moon alla batteria e come gruppo di supporto gli sconosciuti inglisi Primitives...ti assicuro era vero basket...