L’atto conclusivo della stagione cestistica veronese ha negato un'altra soddisfazione. Dopo lo 0-3 nella finale del torneo di C1 subito dalla Sanzeno con Cremona, in C2 il Tosoni si è arreso a Riva, contro il Gardascuola, nel match clou per il passaggio di categoria.
Verona si lecca le ferite e guarda in prospettiva futura, consapevole di aver riacceso la passione cestistica in città a provincia.
Erano infatti più di 150 i tifosi castellani saliti a Riva per assistere a gara 3 della finale play-off, e sarebbero potuti essere molti di più, se la questura trentina, per motivi di sicurezza, non avesse imposto un limite. Sconfitti, ma senza perdere la serenità, i sostenitori hanno applaudito e abbracciato i giocatori gialloverdi e l’allenatore Sandro Boni.
«E’ andato male il finale, ma la stagione è stata appassionante - hanno commentato risalendo sui pullman-. La squadra ci ha entusiasmato, chiude con la consapevolezza di poter far bene in futuro».
Anche Sandro Boni analizza con trasparenza la sconfitta: «La nostra galoppata si è fermata mercoledì scorso, quando sul nostro campo bruciammo il vantaggio accumulato nei 30’. Siamo approdati a questa finale con i giocatori ormai privi di energie fisiche; la voglia di vincere non è mai mancata, ma non avevamo più benzina. L’esperienza ci servirà per il prossimo anno, tornerò dirigente, spetterà al futuro tecnico dare ancora tante motivazioni».
Anche lo sponsor Bruno Tosoni, che ha coinvolto il sindaco Zanolli e gli assessori Cordioli e Giagulli, presenti a Riva, era certo di vincere la partita: «I ragazzi erano carichi, ed ero sicuro di poter festeggiare la promozione con loro. La squadra, anche a risultato deciso, ha continuato a lottare fino in fondo insieme ai tifosi, ma Riva ha avuto più spinta».
Il futuro del club passa per le mani dello sponsor, ambizioso quanto basta per creare un progetto di rilancio, ad iniziare dalla creazione del palazzetto, una sala polivalente a disposizione della cittadinanza.
«Non sono molte le società che possono vantare un pubblico come il nostro, che ha toccato le 700 presenze nelle ultime gare interne - ha detto Paolo Martari, ex bandiera della Polisportiva e ora braccio destro di Tosoni -. La società ha la volontà di andare avanti, e se si aprono le possibilità per creare dei progetti condivisi con il territorio, saremo i primi ad impegnarci, senza lanciarci in voli pindarici. La squadra è stata bravissima, fino ad alcuni mesi fa nessuno avrebbe speso una lira a suo favore, invece è approdata in finale, finendo la benzina mezzo giro prima dell’arrivo».
La C1 non rimane solo un sogno e potrebbe arrivare dai cugini della Sanzeno, che disputeranno la prossima stagione in B2. Manca solo l’ufficialità, ma la società di Giuseppe Vicenzi ha già in mano la categoria, ereditata dal Sorini Cremona, che ha ceduto i diritti dopo la fusione con Rossini’s.
Dalla città del Torrazzo fanno sapere che il trasferimento di sede, in termine tecnico si chiama cessione dei diritti sportivi e dovrà essere finalizzato entro il 15 giugno.
Verona ha avuto la meglio su Marcora Legnano e Rovereto e vuole cedere i diritti di C1, per i quali si è fatta avanti Montebelluna.
La Verona dei canestri, che nelle sfide dei play-off ha riscoperto il piacere di andare al palasport, raggiungendo in gara 3 della finale le 2600 presenze, potrà ora godere di un torneo più tecnico e l’obiettivo del club gialloblù è quello di dare
un’identità che si avvicini il più possibile alla veronesità.
Anna Perlini
www.larena.it
Emmm... veronesità?