Nel 2002/03 la Scaligera si poteva iscrivere al campionato, ma le norme della Lega la bloccarono

Allora ragazzi, questo è il mio pensiero: il patatrac è stato causato da molti fattori, ma quello che pesa di più è stato Fiorillo. Vicenzi non mi sento di incolparlo per il fallimento, anche perché quando lui si è tirato indietro e ha venduto lo ha fatto ANCHE perché i biscotti erano in un momento di molla... e come avrebbe potuto giustificare gli investimenti nella Scaligera in un momento nel quale bisognava tenere a galla il business di famiglia? Se io fossi un suo dipendente e vedessi che lui spende per la palla a spicchi invece che nell'azienda mi imbufalirei! E' finito il tempo del "panem et circenses"...

Quando invece c'è stata la possibilità di rientrare, Vicenzi si è chiamato fuori anche perché non avrebbe potuto fare da solo e - conseguentemente - non avrebbe potuto avere il controllo della società, dovendolo dividere con altri.

L'azionariato popolare, secondo me, non ha mai avuto possibilità. E' stato decisamente un tentativo velleitario. Qui non siamo a Barcelona, dove il Camp Nou ha 90,000 abbonati per 102,000 posti, con gli abbonamenti ceduti in eredità (un po' come la Virtus dei tempi d'oro in Piazzale Azzarita). Qui siamo a Verona, dove il basket è uno sport relativamente recente.

Infine, il capitolo sponsor dirottato alla Perditudo, ovvero i succhini di frutta. Questa ha sicuramente pesato, ma se anche avessimo trattenuto in città i succhini di Lana d'Adige, non sarebbe stato sufficiente. Alla fine, il problema è stata la mancanza di un imprenditore che volesse affiancare i Vicenzi (che - ripeto - non avevano più la forza di fare da soli).

Un ultima annotazione in risposta a chi si lamenta della latitanza degli imprenditori locali. Da che mondo è mondo, i soldi vanno dove vengono retribuiti. Se io avessi 20 milioni da investire e dovessi prendere in considerazione una squadra di basket, la condizione primaria sarebbe per lo meno non perderci (ammesso che io sia un superappassionato). Quella logica sarebbe guadagnarci.

[Modificato da Chelshellas 30/11/2006 16.57]

Ma io infatti non mi sono lamentato della mancanza degli imprenditori ma del fatto che la Scaligera è stata lasciata morire per un miliardo, dai ragazzi, cazzo...... un miliardo...... mica 20 miliardi........ uno.
Lasciare senza basket una città come Verona è stato un delitto da parte di tutti.

Ma vedi che torniamo sempre lì? Chi ha deciso di non spendere un miliardo, ha semplicemente fatto una scelta di allocazione di denaro! Niente sentimenti, niente passioni. Semplice calcolo costi/benefici. Lo so che per noi tifosi esiste il lato romantico, la passione, i colori, etc. etc., ma per chi ci mette i soldi le motivazioni sono altre. E non mi sento proprio di biasimare che ha deciso con quel miliardo di, che ne so, comprare un macchinario nuovo per la propria azienda piuttosto che andare per la prima volta con uno stand in quella fiera che non bisogna mancare... e chi ne ha più ne metta.

In generale, i tempi d'oro del basket italiano (per intenderci l'epoca delle spese pazze di Benetton e Messaggero Roma) sono coincisi con i periodi di boom economico. Cosa significa? Utili alti, possibilità di pagare meno tasse scaricando spese di sponsorizzazione.

As simple as that!

Credo che Iuzzo intenda dire, come ha fatto notare anche "el dotor", che a costruire una squadretta mezza fatta dalla Banca e mezza fatta dagli sponsor non ci voleva niente.
Ma nessuno ha messo quel miliardo per salvare la Scaligera.
Quello che hai detto tu è ineccepibile, però considerando che a Verona c'è sempre stato "mercato" si poteva tentare.

In 4 anni finivamo in C1 quindi ci siamo risparmiati l'agonia.

[Modificato da Iuzzolino 07/12/2006 1.39]

Vorrei fare i complimenti a tutti per questa discussione, molto accurata e interessante.
Sono d'accordo con Iuzzo quando sostiene che la morte sia stata un delitto.
Si doveva cercare di conservare almeno il nome "Scaligera" con i relativi titoli.

Siamo tutti d'accordo nel sostenere che la sparizione è stata un delitto. Solo che ci sono divergenze sulle indagini post-delitto e sulle pene da applicare...

Io come pena direi una crocifissione in piazza Bra... voi?

Ti segnalo che in Piazza Erbe c'è una bella berlina colà collocata all'uopo nei secoli scorsi. Ci sono tuttore catene e anelli per la esposizione al pubblico ludibrio!

Lo so, lo so, ma in piazza Bra ci sta più gente!

Vedo che i soldi rovinano sempre tutto Ma è possibile una cosa del genere?

Non si è trattato solo di soldi ma anche di manie di grandezza di alcune persone come ho scritto nei messaggi di qualche giorno fa.

Io leggendo tutto questo articolo ieri sono stato male, dico sul serio.

Scusate se riapro il topic (un po' movimentato purtroppo, forse era meglio lasciarlo nei meandri del forum eh eh), ma se questa è vera e pazzesca, soprattutto se rapportata alla vicenda di Verona:

La dichiarazione di fallimento della Basket Viola Reggio Calabria è stata revocata dalla Corte d’appello reggina.

Una decisione clamorosa, che arriva a distanza di 4 anni dalla decisione: il 13 luglio 2004 infatti fu vergata la dichiarazione fallimentare, peraltro pronunciata d’ufficio e senza che alcuno dei creditori avesse rivolto istanza in questo senso.

La Viola (nella persona del presidente Gianni Scambia, difeso dall’avvocato Gaetano Rizzo) aveva impugnato il pronunciamento del Tribunale; e così avevano fatto pure Eduardo Lamberti-Castronuovo e Vincenzo Barilà, come pure il Grand Hotel de la Ville, difesi tutti dall’avvocato Gabriele D’Ottavio.
Se infatti la società fallita aveva contestato la sussistenza dei presupposti indispensabili per la dichiarazione di fallimento, alla medesima tesi avevano aderito Lamberti e Barilà, creditori della cestistica.

Molto importante il motivo (inutilmente contestato dalla curatela, difesa dall’avvocato Giuseppe Carlo Grillo, che s’era pronunciato per la legittimità della dichiarazione di fallimento). Lamberti e Barilà avevano infatti sostenuto - tesi accolta dai giudici della Corte d’appello reggina – che fra tutti i creditori della società neroarancio era stato concluso un patto in base al quale alla Viola sarebbe stato concessa una significativa dilazione per risanare le passività e far fronte ai suoi debiti.

calabria.blogosfere.it

peccato che Sciagurato non posti più
..avevo un degno avatar

www.repubblica.it/news/sport_gen/sport_n_2860999.html

Ciò che leggo è inammissibile.
E allora Pesaro? La Virtus Bologna? La Scaligera?

Con tutta la simpatia che ho per Reggio Calabria e per i nostri amici calabresi sono righe vergognose e irrispettose verso le grandi società che non ce l'hanno fatta.
E poi non era neanche una squadra blasonata!

Raga guardate che vi ho trovato!
Un articolo che conferma due cose:

1) La Scaligera non è morta per menefreghismo ma per troppa attenzione e troppi che la volevano tutta per loro.

2) Il tentativo di fatto c'è stato ma poi qualcosa è andato storto.

Reggio Emilia farà la Legadue come hanno stabilito i play off oppure, con un colpo a sorpresa, potrebbe esservi la sperenza di risalire in massima serie l'anno prossimo? Sussurri, attendibili anche se non sicuri, provenienti dall'ambiente di A1 spalancano scenari intricati ma che potrebbero vedere Reggio ripescata a sorpresa.
Per farsi un'idea della situazione occorre partire da quel che sta succedendo a Verona. Le tre aste fallimentari indette per salvare la società scaligera dal fallimento sono andate deserte. Ciò nonostante pare sia possibile e prossimo un accordo, raggiungibile in privato, tra il presidente storico Vicenzi e il vicepresidente degli industriali veronesi Sandro Bordato, il quale all'inzio capeggiava una cordata concorrente a quella di Vicenzi. Il fatto è che ultimamente - a causa di alcune rinunce da parte di imprenditori che gli erano alleati - le due parti si sono avvicinate al punto di lasciar presagire un accordo che secondo indiscrezioni avverrebbe la prossima settimana per condurre al salvataggio il basket di vertice a Verona. Se Verona venisse salvata dal crac, verosimilmente la Federbasket - avvalendosi del tanto decantato articolo 128 del regolamento esecutivo - le darebbe il via libera per la riammissione al campionato di serie A1.
SOCIETA' D'ACCORDO. Qui ci sarebbe da superare il primo scoglio, quello della convenzione tra Fip e Lega che sottolinea come una società fallita l'anno precedente non possa partecipare allo stesso campionato. E' quello a cui, sostanzialmente, si richiama il presidente di Lega Enrico Prandi quando sottolinea che «allo stato attuale Verona è out». Però lo stesso presidente, molto accortamente, ammette che se le altre società di serie A1 non osteggiassero un recupero di Verona nel campionato, ecco che ogni ostracismo verrebbe a cadere. Quindi è ragionevole pensare che Vicenzi e Bordato non scuciano cifre importanti, per salvare una società di fatto fallita, senza prima aver tastato il polso dell'ambiente cestistico ed averne ricavato la disponibilità di cui sopra.
SCENARIO. Con Milano, che con tutta probabilità, si salverà e passerà nelle mani di Giorgio Corbelli, con Verona di nuovo viva e vegeta, si verrebbe a creare un roster di A1 nuovamente dispari: 19 squadre. Cosa che la convenzione Fip-Lega decisamente vieta. A questo punto verrebbe ripescata Imola, per regolamento. Ma dalle voci che circolano nell'ambiente, Imola potrebbe non essere in grado di sostenere economicamente un altro campionato di alto livello, oltre al fatto che l'opinione generalizzata dei proprietari di serie A1 sia quella di portare dentro al campionato Reggio Emilia.
Ecco, dove la società biancorossa, in questo scenario, tuttora surreale ma che potrebbe anche non esserlo, entrerebbe in scena.
Fantabasket? Una tipica piazzata estiva? Può anche darsi, ma la mano sul fuoco sarebbe meglio non metterla. L'impressione è che entro la prossima settimana le situazioni di Verona e Milano si definiranno al meglio. Poi nella assemblea di Lega di serie A1 del 1º luglio si potrebbe verificare ciò che oggi è solo una remota, quanto clamorosa, ipotesi: la Bipop in A1.

Nicola Bonafini

L'articolo non me lo sono inventato e potete leggerlo voi stessi cliccando sul link seguente.

www.legaduebasket.it/news/?id=5563