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Le interviste de "l'Arena" per la partita delle stelle

Ultimo Aggiornamento: 01/10/2006 02:54
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15/09/2006 13:07

www.basketaverona.altervista.org/articles.php?lng=it&pg=98

Un frammento d’eternità può alterare il corso del tempo. Chiunque può farlo se gli viene concessa una seconda possibilità. Si tratta solo di sfruttarla in maniera diversa dalla prima. Così stiamo ancora cercando qualcuno che pensi al posto nostro. Ora più che mai, perchè lo scopo è capire se è meglio il punto di partenza o il punto di arrivo. Forse basterebbe collocare il frammento d’eternità in un tempo che non gli appartiene. Questo è quello che fa Slam.

(Lolly, Slam n° 33, 1999)




[Modificato da Davide 26/09/2006 18.57]

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16/09/2006 19:09

Pubblicato anche quello sul Dadone nazionale:

www.basketaverona.altervista.org/articles.php?lng=it&pg=99

Un frammento d’eternità può alterare il corso del tempo. Chiunque può farlo se gli viene concessa una seconda possibilità. Si tratta solo di sfruttarla in maniera diversa dalla prima. Così stiamo ancora cercando qualcuno che pensi al posto nostro. Ora più che mai, perchè lo scopo è capire se è meglio il punto di partenza o il punto di arrivo. Forse basterebbe collocare il frammento d’eternità in un tempo che non gli appartiene. Questo è quello che fa Slam.

(Lolly, Slam n° 33, 1999)




[Modificato da Davide 26/09/2006 18.58]

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18/09/2006 05:38

Belle le interviste, mi ricordo ancora Jack Galanda diciannovenne col vocione, non assomigliava ancora a Jovanotti... tutti ne parlavano come il nuovo Walter Magnifico. Penso che non ci sia arrivato, ma ci si è avvicinato molto.

E il Dadone, sopra alla camicia a scacchi aveva l'eskimo verde, con qualunque temperatura. Un grande allenatore, mi è dispiaciuto quando se n'è andato. Però è arrivato Bucci, mica peanuts...

Bye
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18/09/2006 09:53

Benvenuto CHELSHELLAS !
Benvenuto davvero, sei un pozzo di sapere sulla storia della Scaligera. Ho motivo di pensare che potrei conoscerti però non ti inquadro ancora.
Domandone:
1)come mai si sta concretizzando questa "costosa" rimpatriata?
2)da veronese "esterno", nel senso che mi pare di aver capito che sei spesso all'estero, cosa serve per riportare il basket di vertice a VErona?
3)conosci il basket minore veronese?

Infine concedetemi anche una pagina di personale amarcord per tre personaggi che hanno dato tanto in modi diversi al basket veronese.
Innazitutto l'origine, il padre, il paròn della pallacanestro veronese ANDREA PIOTTO. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo, Unico!
Il tifoso, sempre e comunque, GIGI. Solo GiGi, aveva anche un cognome ma per tutti era solamente GiGi. Mi è capitato di trovarlo ad applaudire, con il suo indimenticabile battimani, qualsiasi squadra senior o giovanile che fosse in giro per la provincia, infatti trovava sempre il modo di essere presente. Grandioso!
Il papà, il fondatore del I° mitico basket club, l'organizzatore di tante trasferte, Raffaello "RAFFA" Zamberlan con il suo "distributore ESSO" non solo di carburante ma di tanta simpatia e informazioni per i giornalisti, dirigenti, giocatori che lo frequentavano. Ha dato la paternità al più longevo e prolifico talento del basket della nostra provincia, ed ha avuto il grande merito di non seguire solo il percorso professionale del figlio adoperandosi fino alla fine perchè Verona mantenesse la sua squadra, la sua società... fatalmente e per un destino avverso ne ha seguito la fine. Non ti dimenticheremo!

Scusate ma la commozione che ho scrivendo é veramente tanta e per superarla vi chiedo di seguirmi in un immaginario e interminabile applauso........

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18/09/2006 12:45

Condivido tutto quello che hai scritto.
Oltretutto mi è capitato spesso di pensare a Piotto e mi sono sempre chiesto come poteva essere, magari se a qualcuno scappa l'articolo lo pubblico volentieri!

P.S. Anch'io mi ricordo Jack magrolino e appena uscito dalla pubertà. [SM=g27827]:
Ricordo anche Marcelletti che veniva fuori dallo spogliatoio e, fra l'ilarità generale dei presenti (compreso il pubblico sempre numeroso agli allenamenti) urlava: "Dov'è quello stronzo di Galanda???". [SM=x572534]
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Matricola
18/09/2006 15:54

Per Baloncesto
Estimado Baloncesto (facciamo un po' gli spagnoli, visto il tuo nickname...), mi ha fatto un mondo di piacere leggere il tuo ricordo appassionato su tre dei 5 personaggi decisivi (secondo me) per l'ascesa del basket a VR - i due mancanti sono il Giuseppe Vicenzi e il Mario Fertonani.

Piotto l'ho visto qualche volta, ma non l'ho mai conosciuto personalmente. Ovviamente i primi incontri furono quando da giovane giovane con l'Atletico (dove ho fatto Cadetti e un anno di Juniores) giocavamo contro la Cestistica. Poi se n'è sempre sentito parlare, anche perché lui è stato veramente il primo a creare qualcosa sul basket a VR. Vicenzi è arrivato 15 anni dopo!

Il Gigi, beh, ora che lo dici è vero, mi ricordo che a volte l'ho visto anche a vedere partite insignificanti - tipo quando giocavo nel cosiddetto girone dei dannati, il CSI. Arrivavamo in palestra, ed eccolo lì, seduto in prima fila, spesso a guardare dalla parte opposta di dove c'era l'azione. Poi ogni tanto esplodeva nel mitico battimani, una leggenda!

E Raffaello è quello a cui sono più affezionato, ogni tanto andavo a salutarlo alla Esso e il dialogo era sempre lo stesso "Ciao Raffaello com'ela?" "Male, sempre male" "Cosa ghè?" "Mai dire che va bene, che dopo i te invidia!". [SM=x572591]

Per l'estero, beh sono fuori un'ottantina di giorni all'anno, mica un'eternità.

Comunque per ritornare in auge la ricetta è una sola: qualcuno che decida di investire in modo importante. Se si parla di Vicenzi, sarebbe fantastico, ha l'esperienza e tutto, ma se ci pensate l'azienda si è indebitata parecchio per comprare Mister Day dalla Parmalat, quindi non sono ottimista a breve. La cosa del comprare il titolo sportivo da altre squadre è senza dubbio la via più breve, ma è anche quella che presuppone l'investimento di partenza più massiccio. Bon dai, fine delle analisi... tanto alla fine semo ancora lì con la serie C...
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18/09/2006 16:03

Le due risposte mancanti
Baloncesto, mi hai fatto altre due domande e non ti ho risposto. Faccio ammenda!

1) La rimpatriata? Non ne so il motivo. C'è dietro una buona causa, ma non credo proprio che i tipi si siano svegliati una mattina e tra tutte le maniere possibili di far su soldi abbiano immediatamente pensato ad organizzare un incontro tra ex-Scaligeresi. Voglio sperare che ci sia dietro un secondo fine. Se così non fosse... beh, sarò lì e me la godrò, sperando che non ci siano troppe defecazioni... ops... defezioni.

2) Il basket minore? Eh purtroppo non ho più il tempo... ho amici che giocano nella Pizzeria Italia, quindi lì sono informato sul CSI, dò un occhio all'Arena (cartacea o internettiana) il lunedì, ma saranno tre anni che non vedo una partita a VR (l'ultima è stata la finale del CSI di tre anni fa al Coni). Qui negli States quando riesco vedo qualcosa, ma non è sempre facile far combaciare le date. L'ultima che ho visto è stata a gennaio 2005 Miami - Seattle.
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18/09/2006 16:21

Ola, CH!
sei un po più giovane di me ma credo che abbiamo condiviso parecchio del passato cestistico agonistico e tifato. C'eri nella trasferta a Pescara e alla successiva cena con giocatori e staff offerta a Roseto da Giuseppe Vicenzi per festeggiare la promozionein A2? e in quella di Imola della promozione in A2 con Dado Lombardi ('87/'88)?
Di Fertonani posso dire solo bene però mi ha sempre dato l'impressione di essere un tantino presuntuoso. Ricordo quando diceva che il grande basket a Verona l'aveva portato lui e senza di lui sarebbe morto....sappiamo come è andata a finire! di sicuro possiamo riconoscere che grazie a Fertonani e al simpaticone di Andrea Fadini la Scaligera Basket assunse una struttura invidiata e imitata.
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19/09/2006 01:24

Non c'ero in quelle trasferte. La prima che ho fatto è stata nel 1988, Varese (o meglio Masnago) in B1 contro la Robur et Fides - seconda squadra di VA. Ovviamente vinta, era l'anno di Lamperti e abbiamo asfaltato tutto e tutti.
Baloncesto, la trasferta di Imola 87-88 non è quella che l'assessore Rugiadi è tornato a VR in bici?

[Modificato da Davide 26/09/2006 18.59]

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19/09/2006 10:10

Buongiorno a tutti.
Yes, è proprio quella CH!
Cronaca.
Pomeriggio di primavera si va ad Imola a giocare contro la squadra rivelazione del campionato(CASETTI O FANTI? mah, nebbia nel cervello...). La Citrosil di quella stagione aveva ucciso il campionato ma quell'anno, come tradizione nella tribolata storia della Scaligera, l'agognata promozione si doveva conquistare giocando i famigerati play-off.
Arrivammo ad Imola con due pullman di tifosi e un WW238 con a bordo il Sindaco Sboarinachestàinbrà, il mitico assessore Graziano Rugiadi, quello di "palasseto tu mi fai morìr", e il supporto all'impresa che si sarebbe dovuta compiere in caso di vittoria. Infatti il compianto assessore alla sport si era detto intenzionato a tornare a Verona in bicicletta nel caso in cui la Scaligera avesse vinto e conquistato la promozione in A2. Giunti al palzzetto dello sport fummo subito accolti dai simpatici imolesi a suon di insulti, sputi, sassate e lancio di menete.
I° bilancio: vetrata della porta di un pullman rotto, contusioni a vari tifosi scaligeri e ammaccattura di una tetta della Monica, "morosa" di diversi giocatori professionisti di basket e calcio protagonisti della verona sportiva degli anni '80. Scortati da una doppia ala di poliziotti riuscimmo comunque a raggiungere gli spalti della "trappola". Infatti capimmo subito che, complici anche i poliziotti che ci scortavano, il settore che ci avevano riservato altro non era che il posto migliore per il lancio delle monete che durò tutta la partita.
II° bilancio: 12.350 lire in monete da 100 e 50 (parchè quele da 200 o no le ghera o le pesava massa poco! ndr)
La partita la ricordo vagamente ma non credo fu mai in discussione. La camicia di Dado Lombardi era quella a quadroni blu delle grandi occasioni e il tifo era in delirio con l'assesore Rugiadi in trance preagonistica (già pensava al ritorno ciclistico!) il sindaco tra un travaso di adrenalina e l'altro che baciava e abbracciava tutti chiedendo "dov'è la Monica?" e noi tifosi a saltare sulle tribune cantando masochisticamente insieme agli imolesi:"veronesi figli di pu**@*@!"
L'apoteosi giuse all'ultimo fischio degli arbitri con tutti noi in campo ad abbracciare i ragazzi e il coach. Un ulteriore prova di maturità delle forze dell'ordine presenti quella sera si manifestò quando un appuntato e due carabinieri cercarono di arrestare il sottoscritto e altri due ragazzi colpevoli di voler "santificare" la festa con il rituale taglio della retìna! dopo innumerevoli spiegazioni al Sig Questore di Imola e ad altri ufficiali e funzionari dei Carabinieri e della Questura, ci fu concesso di assecondare la tradizione, forse anche per non far piovere ulteriore sfiga sull'infelice impianto sportivo imolese che di palazzo della sport aveva ben poco...
III° e conclusivo bilancio: voce 0; forze fisiche 0; soddisfazione e felicità immense!
....e l'assesore? all'uscita dal palazzo non c'era più, sparito. La delusione fu quasi grande quanto la vittoria conquistata....ma...carrramba che sorpresa! pochi chilometri fuori Imola la scena più bella che ricordi la politica veronese di quegli anni: l'assessore Rugiadi emulo di Francesco Moser (ciclista in auge all'epoca ndr)in sella alla sua "Chesini Bici Precision" a sbuffare come un mantice e al seguito il WW238 con a bordo il Sindaco Sboarina sbracciato al finestrino che lo incitava "dai Grassiano! dai che ghe manca solo çentoquarantaçinque chilometri....!" che spettacolo!

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19/09/2006 15:12

Una bellissima storia, quando ho tempo me la rileggo con calma! [SM=g27811]
Intanto l'Arena ha pubblicato un'intervista anche di Giampiero Savio.

www.basketaverona.altervista.org/articles.php?lng=it&pg=100
Un frammento d’eternità può alterare il corso del tempo. Chiunque può farlo se gli viene concessa una seconda possibilità. Si tratta solo di sfruttarla in maniera diversa dalla prima. Così stiamo ancora cercando qualcuno che pensi al posto nostro. Ora più che mai, perchè lo scopo è capire se è meglio il punto di partenza o il punto di arrivo. Forse basterebbe collocare il frammento d’eternità in un tempo che non gli appartiene. Questo è quello che fa Slam.

(Lolly, Slam n° 33, 1999)




[Modificato da Davide 19/09/2006 15.12]

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19/09/2006 22:06

Questa è una cache dell'intervista a Diego Pastori, leggetela finché è ancora on line.

Intervista.
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19/09/2006 22:07

Beh la pubblico per andare sul sicuro

Citrosil, la prima a riempire il PalaOlimpia
Diego Pastori: «Ricordo unico. Gruppo talentuoso, ma senza americani esperti»



Pastori, sarà in campo il 2 ottobre?
«Sì, cercherò di fare questa... brutta figura. Mi dovrò far fasciare tutto, dare il meglio in cinque minuti e chiederò all’ambulanza di darmi la mascherina. Ma poi mi arrabbierò quando mi sostituiranno. Come quando giocavo».
La sua Citrosil "battezzò" il PalaOlimpia.
«Ricordi meravigliosi, unici. C’era un gruppo di giovani talenti che si affacciavano nel mondo del basket: io, Zamberlan, Dalla Vecchia, Lamperti, Noli. E qualcuno più esperto come Arrigoni. Avevamo vinto il campionato di serie B ed eravamo "affamati"».
Quel campionato, 1986-87, finì con la retrocessione.
«La negatività stava nel fatto che, pur essendo talentuosi, avremmo avuto bisogno di avere accanto degli americani esperti. Non averli, ci ha penalizzato e così non abbiamo ottenuto la salvezza. Ma ci siamo ripresi subito e l’anno dopo siamo tornati in A2. Sono stati anni bellissimi, con un grande pubblico. Siamo stati i primi a portare quattromila persone al PalaOlimpia, tanto più in un periodo nel qualche il calcio andava bene».
Quale partita ricorda di più?
«La promozione in A2, conquistata contro il Pescara. Vincemmo non benissimo gara-1, ma a Pescara non ci fu partita. Ero alla mia prima, vera, promozione. Avevamo fatto qualcosa di veramente importante. Ma ricordo anche un’amichevole contro Milano: ero un ragazzo, allora giocavo guardia-ala e feci tre-quattro canestri di fila da fuori, con Dan Peterson che continuava a dire ai suoi: "stategli addosso a quello". Mi rimpii di orgoglio».
A chi è rimasto maggiormente legato?
«A Blasi. Eravamo amici veri, avevamo un grande rapporto. E’ una persona che mi manca tanto, ancora oggi, a diversi anni dalla sua scomparsa. Era veramente una persona in gamba. Ma come posso dimenticare Lamperti, Noli o Dalla Vecchia: abbiamo abitato assieme un anno».
Soddisfatto della sua carriera da giocatore?
«Sono stato fortunato. Ho giocato in grandi piazze e in belle città come Siena, Caserta, Reggio Emilia. La qualità della vita è importante».
Ed ora è un collaudato direttore sportivo.
«Sono al quinto anno a Capo d’Orlando, abbiamo ottenuto grandi risultati. Siamo la favola del campionato italiano, visto che una città di 12 mila abitanti fa la serie A e, al primo anno, si salva. E’ stato un risultato straordinario. Qui si lavora bene, c’è grande passione, grande competenza. I nostri tifosi sono esigenti perchè hanno vinto tanto e molto velocemente e, così, adesso è difficile creare una cultura sportiva di alto livello».
Verona potrebbe tornare nel grande basket?
«Non vedo per quale motivo non potrebbe. Penso ci debbano essere la volontà e, soprattutto, le persone giuste, con voglia di investire. Verona è piazza da recuperare ad alto livello perchè ha una grande storia e può competere, per strutture e logistica, con le grandi. Come sempre, ci vuole tempo e, soprattutto, persone appassionate. A Verona non mancano». (r.p.)

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20/09/2006 14:06

...che tristezza nel leggere l'intervista a Diego. Tristezza per l'ennesima storia di vita che aveva solo l'origine nel fasto del basket di alto livello ma l'epilogo è quello meno luminoso e appariscente della quotidianità, della vita che ti porta ad accettare un lavoro dignitoso per mantenere tua moglie e tua figlia che vedrà la luce... ad accettare quel lavoro così diverso dalle ore passate i palestra ad allenarti o giocare partite in giro per l'Italia o per l'Europa....quel lavoro di fattorino, padrone del mezzo non della vita, che appartiene a quel destino assurdo che ti fa trovare all'incrocio e all'ora decisi dalla nostra ultima compagna: la morte.
Ciao Andrea "Gigio" Blasi.
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20/09/2006 16:46

Anche se sono abbastanza giovane capisco perfettamente quello che intendi, credimi. [SM=g27811]
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21/09/2006 14:58

Intervista al Pando, sempre by Renzo Puliero per l'Arena

www.basketaverona.altervista.org/articles.php?lng=it&pg=102
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21/09/2006 16:28

Il Gigio Blasi
Bella Baloncesto! Mi unisco anch'io - finalmente scrivendo da VR - al ricordo di Blasi, un campione umile e un giocatore volonteroso. Non un talento "flamboyant", per dirla all'americana, ma uno su cui contare, anche a livello di spogliatoio.

Ora è lassù, a fare da chioccia a Ravaglia e a fornire passaggi al bombarolo Malagoli - e sotto c'è Ford a prendere rimbalzi.
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21/09/2006 21:10

Fai giocare anche Ancillotto, poverino.
Un talento da nazionale che ha fatto una morte assurda. [SM=x572533]
Un frammento d’eternità può alterare il corso del tempo. Chiunque può farlo se gli viene concessa una seconda possibilità. Si tratta solo di sfruttarla in maniera diversa dalla prima. Così stiamo ancora cercando qualcuno che pensi al posto nostro. Ora più che mai, perchè lo scopo è capire se è meglio il punto di partenza o il punto di arrivo. Forse basterebbe collocare il frammento d’eternità in un tempo che non gli appartiene. Questo è quello che fa Slam.

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[Modificato da Davide 21/09/2006 21.10]

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22/09/2006 01:02

Fighe interviste però secondo me avrebbero dovuto lavorare sia a livello di Arena sia a livello di volantinaggio, perchè non tutti la prendono, io per primo.
Meno male che ci abbiamo pensato noi.
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22/09/2006 12:23

Vicenzi-Fadini aprono il libro dei bei ricordi
Presente Enrico Prandi


Giuseppe Vicenzi e Andrea Fadini insieme sotto l’egida del Panathlon di Verona. La serata, svolta all’Holiday Inn a Verona Est, ha visto come ospite d’onore il presidente della Lega Pallacanestro di serie A, nonchè presidente del Panathlon International , Enrico Prandi.
Moderatore dell’incontro il presidente del Panathlon Club di Verona, Massimo Rosa, che ha promosso l’incontro, anteprima della manifestazione "Torniamo tutti a canestro", in programma il 2 ottobre.
«Questo raduno sportivo si colloca in prossimità della manifestazione che la Verona dei canestri sta attendendo e mi riferisco a revival degli ex giocatori della Scaligera», ha commentato Rosa.
Mattatore della serata Andrea Fadini, che ha ironicamente pungolato Giuseppe Vicenzi affinchè scenda nuovamente in campo.
«Sperare che Vicenzi da solo possa riportare a Verona il basket in serie A è una chimera», ha commentato Fadini quando i discorsi si sono fatti seri. «La buona volontà da sola non basta: servono progetti concreti, solidi e mirati».
«È vero», ha ammesso il presidente di Lega Prandi. «Per accedere ad una serie A occorrono requisiti dai quali non si può prescindere: organizzazione societaria, strutture sportive importanti, capitali di garanzia, questo per evitare che le società, una volta giunte in alto, poi scoppino. Verona può riprendere il filo del discorso interrotto cinque anni fa. Lo auguro perchè alla Scaligera, Vicenzi e Fadini, mi legano vecchi ricordi: li conobbi nel ’74 e con le mie Cantine Riunite Reggio Emilia abbiamo avuto una crescita parallela».
Per tutta la serata Vicenzi ha ascoltato, prestandosi al gioco, e sui suoi continui contati con Fadini ha detto: «Con Fadini mi vedo spesso, perchè siamo legati da un rapporto profondo di amicizia. Lui poi ha casa sul lago, è spesso a Verona, e quando possiamo ci troviamo. Ma non chiedetemi di tornare in campo, il mio impegno con il basket continua con la Sanzeno, di più non farò ma sono pronto a dare una mano a chi vorrà farsi carico di una nuova avventura cestistica, dopotutto morto un papa se ne fa un altro».
«Ci si dimentica sempre che Vicenzi sta facendo giocare tantissimi ragazzi nei campionati intermedi - sottolinea Fadini - La Sanzeno sta lavorando con intelligenza, fra l’indifferenza di chi adesso corre a mettersi in vetrina. Il club gialloblù è però ormai arrivato al bivio e deve decidere se tentare il salto, o specializzarsi solo nel settore giovanile, magari unendo le forze con altre società della provincia che sono piene di entusiasmo. Ho saputo che il cavalier Dante Ferroli si è fatto carico della costruzione del palazzetto a San Bonifacio, un progetto interessante e che porterà frutti a tutto il movimento veronese».
«Una squadra di vertice rappresenta sempre un grande traino, tuttavia è importante far notare che i tesserati a Verona sono in costante aumento», ha sottolineato il presidente del comitato provinciale della Fip, Roberto Leoni.

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